Le opportunità che si aprono per chi decida di regolarizzare fiscalmente la detenzione di cripto attività
L'approvazione, nei giorni scorsi, delle nuove norme in materia di emersione fiscale delle cripto attività , consentirà , in favore di coloro i quali decideranno di optare per la procedura di compliance fissata dal Legislatore, di poter utilizzare, in piena legittimità, il portafoglio di cripto attività detenute, verso molteplici opportunità, sia nel caso di soggetti privati, che nell' ipotesi di imprese , oltre all'ambito specifico già proprio del mondo delle cripto valute.
Ciò, in maniera analoga a quanto verificatosi, nel 2015 e 2017, in occasione della procedura di Voluntary Disclosure , in relazione alla emersione dei capitali detenuti illegalmente all'estero e non dichiarati in Italia.
La presentazione della istanza di emersione alla A.E. consentirà, infatti, in primo luogo, con il pagamento di quanto dovuto all'Erario , in base al portafoglio di cripto attività detenute, la messa in sicurezza fiscale e la piena legittimità di quanto detenuto.
Quale presupposto di quanto sopra, il professionista che procederà alla presentazione della istanza di emersione, dovrà preliminarmente effettuare le necessarie verifiche di legge ai fini antiriciclaggio , circa la liceità e legittimità dei fondi utilizzati nel tempo per l'acquisto del portafoglio crypto, così consentendo , una volta regolarizzata la posizione, la possibilità di far interagire le cripto attività con tutte le ulteriori attività ed investimenti, anche non digitali , detenuti dal titolare, sia esso un privato che una società / impresa.
Per quanto attiene le somme che dovranno essere corrisposte all'Erario, chi non ha mai dichiarato il suo portafoglio di cripto attività, dovrà corrispondere lo 0,5 % sul valore delle attività possedute, per ogni anno di mancata dichiarazione.
Coloro i quali avranno effettuato invece , precedentemente al 31 Dicembre 2021, operazioni di "cash out", dovranno corrispondere, oltre allo 0,5 %, a titolo di sanzione, anche un importo pari al 3,5 % sul valore degli stessi. Si potrà inoltre optare anche per una rivalutazione del capitale al 1 Gennaio 2023, corrispondendo il 14 % sul valore degli assets , rateizzabile in tre rate annuali.
Quindi, una volta definita positivamente la istanza di emersione, il titolare delle cripto attività, potrà utilizzarle , con piena e legittima facoltà di azione ed intervento, per acquisti di beni a titolo personale, come nel caso di acquisto di un'opera d'arte, ovvero implementando la capitalizzazione della propria società, o ancora intervenendo a supporto di mutui bancari e quant'altro possa essere ritenuto utile, strategico od opportuno.
La esperienza delle migliaia di soggetti che hanno aderito, come sopra segnalato, alla procedura di Voluntary Disclosure , ha consentito agli stessi, non solo di poter ristabilire un corretto rapporto con l'Erario, ma anche di poter inserire capitali prima non utilizzabili, nella economia circolare, a vantaggio di tutto il sistema e del singolo titolare dei fondi.
Intervento a cura di
Elio Blasio, Avvocato.
Blasio Legal Advisors, Roma - Lugano - Malta