I servizi finanziari transfrontalieri resi dal gestore patrimoniale a vantaggio dei clienti privati domiciliati all'estero
Nell'ambito della procedura di autorizzazione richiesta dalla FINMA nei confronti dei gestori patrimoniali e trustee, risulta molto importante ed attenzionato dalla autorità regolatoria l'aumento dei rischi giuridici e di reputazione nelle operazioni cross border.
Ciò implica, da parte del gestore patrimoniale, la necessità di sottoporre la erogazione di tali servizi ad una analisi approfondita in relazione agli obblighi normativi e prudenziale cui adempiere, così da risultare compliant con il requisito di garanzia di una attività irreprensibile da parte dell'intermediario finanziario.
Di conseguenza, tutti i rischi , compresi quelli giuridici e di reputazione, dovranno essere adeguatamente rilevati, limitati e monitorati , attraverso l'approntamento di un efficiente sistema di controllo interno, attraverso la funzione del compliance officer.
Tra i rischi maggiori, vi è indubbiamente quello relativo alla circostanza che la violazione , da parte del cliente , di prescrizioni normative estere può portare al coinvolgimento dell'intermediario finanziario o di suoi manager, nell'ambito, ad esempio, di reati fiscali commessi dal cliente straniero nel suo paese di residenza.
Risulta perciò fondamentale la attivazione di una cross border policy volta a disciplinare, nell'ambito della best practice , i controlli , le responsabilità e le linee di reporting , così da predisporre un business model nel quale vengano valutate le implicazioni di carattere legale e fiscale anche di tali servizi , nel quadro della valutazione globale di risk assesment .
Intervento a cura di
Elio Blasio, Avvocato.
Blasio Legal Advisors, Roma - Ginevra - Malta